DIARIO DE UN PROVOCADOR

Dov'è andato ora Pier Paolo Pasolini?

 

Román Reyes


Io sono una forza del Passato. | Solo nella tradizione è il mio amore. | Vengo dai ruderi, dalle chiese, | dalle pale d'altare, dai borghi | abbandonati sugli Appennini o le Prealpi, | dove sono vissuti i fratelli. | Giro per la Tuscolana come un pazzo, | per l'Appia come un cane senza padrone. | O guardo i crepuscoli, le mattine | su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo, | come i primi atti della Dopostoria, | cui io assisto, per privilegio d'anagrafe, | dall'orlo estremo di qualche età | sepolta. Mostruoso è chi è nato | dalle viscere di una donna morta. | E io, feto adulto, mi aggiro | più moderno di ogni moderno | a cercare fratelli che non sono più.

(Pier Paolo Pasolini)
©euromededitions.eu
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«Román Reyes, il regista di questo film, è nato nel 10 novembre 1943, a pochi metri dalla Ermita de Fataga, popolo di agricoltori e contadini di Gran Canaria (Spagna). Con il suo battesimo si apre il corrispondente libro della parrocchia. Questa è la prima avventura cinematografica di un trasgressore, poeta e filosofo pazzo, come si definiscono».

(Crediti di cortometraggio
Pier Paolo Pasolini: Lingua scritta della realtà: vimeo.com/pierpaolopasolini)





Con este amasijo de insignificantes y ridículas ruinas me propongo provocar. Las herramientas que utilizo son palabras de la más dispar naturaleza, pronunciadas ahora (o dibujadas) desde escenarios pretendidamente visuales. Palabras, dependientes tan sólo de la voluntad de quienes hablan (hablando poesía e imagen, hablando vida) y de la expectativa que genere lo que el título anuncia. Pero también de la lectura que los espectadores hagan a posteriori. Esos anónimos y ocasionales oyentes de mi palabra.

Con queste mucchio di insignificanti e ironiche rovine i propongo di provocare. Gli strumenti che uso sono parole di La natura più disparati, ora pronunciato (o disegnato) da scenari apparentemente visive. Parole, dipende solo dalla volontà di coloro che parlano (si parla di poesia e immagine, la vita parlando) e l'aspettativa che genera ciò che il titolo annuncia. Ma anche che la lettura degli spettatori fare dopo. Quegli ascoltatori anonimi ed occasionali di parola.